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Quotidiano Libertà 27-11-1988

Bobbio: il Duomo presenta i primi restauri degli affreschi barocchi sulla volta dell'abside

Eseguiti dalla pittrice Lucia Bravi per incarico della Soprintendenza alle belle arti

E' esile, minuta, e non ci si aspetterebbe in lei tanta energia, quella volontà che le permette, durante il lavoro, di rimanere abbarbicata su di un'impalcatura a dieci metri d'altezza tutta intenta alla propria opera, dimentica di tutto, mentre con delicatezza riporta all'antico splendore la testimonianza della genialità di tanti artisti che secoli fa hanno lasciato la loro impronta su muri e volte delle chiese.
In altre occasioni invece l'attività si fa meno faticosa, quando deve operare su grandi tele che possono essere deposte su cavallotti, a terra.
La signora Lucia Bravi, per chi non l'avesse compreso, fa di mestiere la restauratrice, una delle attività nelle quali più che mai si sposa pazienza, estro, tecnica, cultura storica e pittorica, un'arte ch e non si può improvvisare, che è il frutto di una lunga ricerca.
Attualmente sta restaurando un grande dipinto su olio appartenente alla chiesa di S.Anna in Piacenza; da poco ha concluso i restauri della cappella del S.S.Sacramento a Borgonovo, un'opera che ha richiesto grande perizia e lunghi lavori per il pessimo stato degli affreschi rovinati da piogge ed umidità.
L'attività di Lucia Bravi si è comunque esplicata in molti paesi della nostra provincia, a S. Nicolò nella Cappella del Rosario, a Sariano di Gropparello per le decorazioni dell'Aspetti, a Podenzano sugli affreschi di Ricchetti, a Rivalta, dove tutt’ora sta operando, sugli affreschi del '700 del Turbini.

Tra tutti, ricorda, quelli che hanno causato più difficoltà erano collocati nella sala consiliare di Lugagnano: l'intonaco era quasi staccato dal muro ed è stata necessaria una paziente opera di consolidamento.
Proprio in questi giorni è stata interpellata dalla Sovrintendenza ai beni culturali per i probabili restauri che si svolgeranno a Cortemaggiore, nella chiesa dei Francescani, sulla lunetta ed il grande dipinto rappresentante i quattro evangelisti del Pordenone.
Proprio con questo autore è iniziata la carriera di restauratrice di Lucia Bravi: allieva del «Gazzola», indi del «Toschi» di Parma e con diploma di grafica ad Urbino, la signora Lucia l'arte l'ha avuta nel sangue da sempre ed ha partecipato a varie mostre di pittura vincendo numerosi premi.
Ha esposto in molte città italiane (a Milano 1°premio assoluto, Verona, Sirmione tanto per citarne al cune), finchè l'attuale attività ha quasi completamente assorbito i suoi interessi.
Il suo lavoro dicevamo è iniziato in S. Maria di Campagna con il Pordenone, quando, contattata dalla ditta Zanardi che aveva ottenuto in appalto i lavori, ha iniziato i primi rudimenti sotto la guida del prof. Tako-Ono dell'Istituto Centrale del Restauro di Roma.
«Si inizia proprio dalla gavetta - ricorda sorridendo Lucia Bravi - con le incombenze più umili, quasi come "garzoni".

Poi, pian piano, ti vengono affidati lavoretti di pulitura.
Comunque se non c'è stoffa e soprattutto tanta pazienza ed umiltà , conviene smettere subito e cambiare lavoro».
In S.Maria di Campagna i lavori sono durati quattro anni (tutti gli affreschi del Pordenone, la cappella di S. Caterina , i dipinti del Gatti) e la signora Bravi ha conseguito la preparazione e l 'esperienza sufficienti ad affrontare i primi restauri , abilità comunque suffragata da continui corsi di aggiornamento (che durano tuttora) e seminari presso le università di Urbino e Bologna e con visite a cantieri dove sono in atto import anti opere di restauro magari con tecniche più innovative.
Il restauro, afferma l 'artista di S. Nicolò, è comunque un lavoro di grande, enorme soddisfazione: antichi capolavori tornano a risplendere sotto le propri e mani.
Si inizia, almeno negli affreschi, con un consolidamento, rinforzando i muri con un preparato, indi si velinano i dipinti con garze e si dà avvio alla pulitura; si usano determinati prodotti secondo lo strato di sporco.
Poi si rifanno le malte (intonaco da affresco) dove mancano e si lasciano inferiori di circa 3 mm. di fianco alla parte del dipinto originale perché si deve ben capire dove è avvenuto l'intervento di restauro.
Dove manca la figura si compie un'integrazione neutra, gli sfondi si aggiustano , si compiono velature con colori all'acquerello, a sottotono , badando bene a documentare, per la Sovrintendenza , tutt i gli interventi avvenuti.
Naturalmente si eseguono continue prove per usare i colori adatti.
Questa, grosso modo, l 'arte del restauro, una tecnica che oggi si evolve continuamente, assurta a grande attualità con la rinata coscienza ambientale, a salvaguardia delle nostre innumerevoli opere d'arte.
A questo offre un con tributo importante anche la nostra concittadina Lucia Bravi.

fonte: Quotidiano Libertà del 27-11-1988

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