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Quotidiano Libertà 20-03-1992

Sant'Anna, «rinasce» importante dipinto

ARTE - Domani manifestazione per illustrare l'intervento di restauro
Si tratta di un grande affresco attribuito a Bernardino Gatti (1495-1575) - Un concerto di organo e presentazione di un libro sulla storia della chiesa di via Scalabrini

«Sant 'Anna tra storia ed arte» è il titolo di un incontro e di un concerto che si svolge ranno domani, alle 21, nella parrocchiale di via Scalabrini 77.

Una manifestazione che sarà dedicata , appunto, a tre aspetti della chiesa: le vicende storiche, l'organo e i dipinti che ospita tra le sue mura.
Della storia parlerà mons. Domenico Ponzini, che presenterà il volume «La chiesa di Sant'Anna e frammenti di cronaca piacentina » di Giulio Filippazzi.
Seguirà un con certo eseguito all'organo Sangalli del 1861 dalla professoressa Giuseppina Perotti, che suonerà brani di Scarlatti , Bach e Correa de Arauxo.
Quindi il professor Ferdinando Arisi presenterà affreschi e tavole restaurate recentemente da Lucia Bravi.
Già negli ultimi anni la restauratrice ave va preso in cura una "Madonna col Bambino", una tela di un pittore della scuola bresciana del XV secolo, ed un affresco raffigurante San Rocco, posto sopra un altare della navata sinistra.
Ora, un nuovo intervento.
In questi giorni, infatti, la signora Bravi ha concluso il recupero di un affresco di grandi dimensioni, collocato sulla retrofacciata a destra; che ha per tema la Resurrezione ed è attribuito a Bernardino Gatti, detto il Sojaro (Pavia 1495 Cremona 1575), un pittore molto attivo in parecchie città dell'Italia settentrionale.
A Piacenza lavorò anche per il Pordenone nell'esecuzione degli affreschi di Santa Maria di Campagna, un suo quadro, che raffigura la Deposizione, è ora custodito al Louvre.
Il risanamento dell'opera è stato commissionato dal parroco di Sant'Anna, don Luigi Fornari, dopo aver ottenuto la necessari a autorizzazione dalla sovrintendente Paola Ceschi Lavagetto di Parma.

E l'affresco è stato riportato al suo originario splendore, nonostante fosse molto danneggiato a causa dei dilavamenti, dei chiodi in fissi sui quali, in passato, venivano fissati panneggi ed anche a causa di precedenti restauri effettuati in modo poco scientifico.
Nel grande affresco, di cui parlano anche gli autori di alcune guide ai monumenti storici ed artisti ci di Piacenza dei secoli scorsi, spicca, al centro, la figura del Salvatore risorto, circondato da un'allegoria di putti che escono dalle nuvole; accanto al sepolcro si notano sei soldati, sul volto dei quali si legge il terrore per l'inaspettato evento.

Un altro elemento del ricco patrimonio artistico piacentino restituito, appunto, alla comunità di Sant'Anna e all'intera città.

fonte: Quotidiano Libertà del 20-03-1992

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