Periodico La Nostra Comunità 02-03-1992
di Ferdinando Arisi
Che Bernardino Gatti, detto il Sojaro (Pavia 1495 c. - Cremona 1575), sia l'autore della "Resurrezione" affrescata
nel retrofacciata di Sant'Anna lo si sapeva, ne scrisse per primo, in loco Carlo Carasi (In "Le pubbliche pitture
di Piacenza", Piacenza 1780, p. 86) : "Nell' ingresso per lo porta maggiore a mano diritta si vede dipinta sul muro
in una lunetta lo risurrezione del Redentore. è una assai bell'opera di Bernardino Gatti detto il Sojaro.
Quanta maestà non ispira il volto del Salvatore Risorto? Qual terrore non si legge sul volto e nelle attitudini dei Soldati!".
E subito dopo dà notizia della copia (in coro) della grande 'Crocifissione", dello stesso Sojaro, asportata dai Farnese nel 1715, trasferita a Napoli nel 1735 e "restituita" nel 1928, non a Sant'Anna ma al Comune di Parma (olio su tela,cm. 580x320). Era stata eseguita con ogni probabilità, come lo "Risurrezione", quando l'artista operava in Santa Maria di Campagna (1543).
Si potrebbe pensare, però, che sia anteriore lo "Crocifissione", perchè il segno è più netto e lo
visione più oggettiva, ben lontana dal fare largo riscontrabile negli affreschi di Santa Maria di Campagna e nella "Risurrezione".
Quest'ultima (cm. 500x360), ancora in buone condizioni verso lo metà dell'Ottocento, quando ne scrissero Luciano Scarabelli (in “'Guida ai monumenti storici ed artistici della città di Piacenza", Lodi 1841 p.77) e
Gaetano Buttafuoco ( in "Nuovissima guida della città di Piacenza", Piacenza 1842, pag.127), doveva essere diventata poco leggibile all'inizio del nostro secolo, se lo guida di Piacenza di Leopoldo Cerri (1908) lo ricorda appena.
Ora, recuperati i colori originali grazie al restauro di Lucia Bravi, non ci si stupisce se l'affresco fu ricordato con
ammirazione, insieme al "Convito quadragesimale" del Lomazzo, nella causa promossa nel 1603 dai confratelli
della Concezione, in San Francesco, contro il Malosso, quando gli rimproverarono di non aver rispettato i patti affrescando lo loro cappella.
Il Sojaro ha qui davanti agli occhi le opere di Camillo Boccaccino. Di quest'ultimo si veda in particolare il Cristo in gloria nella calotta absidale di S. Sigismondo, a Cremona, lo chiesa nella quale il Sojaro riprenderà di lì a poco (1549) e svilupperà il Cristo Risorto" di Sant'Anna nell’ Ascensione affrescata nella volta della campata centrale; ma lo "fortuna"
della "Risurrezione" di Sant'Anna è documentata anche molto più tardi : Lorenzo Toncini ( Caorso 1802 – Piacenza 1884) nel 1850 ne tenne conto quando inventò il dipinto dello stesso soggetto destinato alla Collegiata di Cortemaggiore.
Ferdinando Arisi
fonte: Periodico La Nostra Comunità del 02-03-1992