Quotidiano Libertà 01-10-1984
I restauri nella basilica di Santa Maria di Campagna. Si lavora in una cappella sul lato sinistro del santuario - La Soprintendenza ha affidato l'opera al maestro Bruno Zanardi, che si avvale della collaborazione della piacentina prof. Lucia Bravi, della studentessa milanese Silvia Fabro e del giapponese Takao Ono.
Dopo la pausa estiva sono stati ripresi nella cinquecentesca basilica di Santa Maria di Campagna i lavori di restauro degli affreschi eseguiti tra il 1528 e il 1531 dal pittore Giovanni Antonio de' Sacchis detto il Pordenone.
Il ciclo pittorico della cupola e della volta del tempio disegnato dall'architetto piacentino Alessio Tramello è già stato restaurato a cura del Comune di Piacenza.
Si lavora ora nella cappella di Santa Caterina, sul lato sinistro del santuario: la Soprintendenza
di Parma ha affidato la delicata opera al maestro restauratore Bruno Zanardi che si avvale della collaborazione
della prof. Lucia Bravi di S. Nicolò, della studentessa universitaria Silvia Fabro di Milano e del giapponese Takao Ono.
Qua e là l'umidità, i secoli ed interventi non sempre indovinati avevano danneggiato l'apparato pittorico della cappella che i restauratori stanno riportando alla festosa freschezza originale.
Fatta dipingere nel '500 dal cav. Paveri Fontana per 400 lire imperiali, la cappella illustra sulla parete meridionale la «Disputa di Santa Caterina» con cinquanta saggi pagani.
Il restauro restituisce ora all'opere del Pordenone fluidità di colori e disegni e quel realismo illustrativo che lo avvicinano qui più che in altri lavori al Giorgione.
Zanardi, Takao, la Bravi e la Fabro sono insomma impegnati a restituire i una delle opere più corrette, vigorose e vivaci eseguite dal Pordenone nel tempio tramelliano.
La cappella è dominata ad ovest dalla pala ad olio raffigurante lo «Sposalizio mistico di Santa Caterina» già restaurata dalla Soprintendenza di Parma.
I lavori riguardano anche le figure e le decorazioni degli archi e delle lunette dove balzano all'attenzione le drammatiche scene del supplizio della ruota e defla decapitazione della martire.
L'artista piacentina Lucia Bravi, impegnata da quattro anni nei restauri del Pordenone, è stata allieva dell’Istituto Gazzola, si è diplomata a Istituto «Paolo Toschi» di Parma, frequenta la scuola internazionale di grafica a Venezia, e corsi di tecnica dell'affresco.
La Bravi, che si dedica alla grafica e alla pittura, ha meritato prestigiosi premi in importanti concorsi nazionali d'arte.
fonte: Quotidiano Libertà del 01-10-1984